giovedì 7 aprile 2016

Survival si ... poco o nulla?

Ormai il 2016 e' lanciato nel togliersi maglioni e cappotti, lasciando il posto a magliette e pantaloni leggeri, nel risvegliarsi della natura, la mia mente elucubra vari e variegati pensieri.

Uno di questi miei pensieri, va al mondo dei videogiochi di sopravvivenza, inutile dire che ciò che tiene banco oggi come oggi e' DayZ un gioco ancora in Alpha dal lontano 2013, ma che ha meccaniche e contenuti che nessun altro gioco di sopravvivenza (Vedi Rust o H1Z1), i giochi di sopravvivenza dovrebbero rispondere a precise meccaniche quali:
  1. Quando Muori ricominci da capo;
  2. Quando Nasci hai il minimo indispensabile per non urtare il comune senso del pudore e basta;
  3. Sei soggetto a Fame, Sete, Sonno, Malattie e Morti multiple.
Come potete ben capire sono meccaniche che non piacciono a tutti, il giocatore medio e' abituato ad affezionarsi al proprio personaggio come al proprio equipaggiamento, e' abituato a trovarsi tutti gli oggetti che vuole nell'inventario già appena entrato in gioco e difficilmente capirà perché il suo personaggio e' morto di stenti ... insomma il gioco di sopravvivenza e' un tipo di gioco fatto apposta per persone che vogliono avere un livello di sfida più alto del semplice raccogli le monete, spara al soldato nemiche o io ucciso mostro! Quanta esperienza ho preso?

Rust mantiene molte delle meccaniche sopra esposte, ma non tutte.
H1Z1 e' molto azione e poco cerebrale.
DayZ e' il re delle meccaniche sopra esposte.

La cosa curiosa che questi giochi e' che hanno avuto un gran ritorno di giocatori più all'estero che in Italia, questo per dimostrare ancora una volta che in Italia giochi competitivi o "difficili" non hanno vita facile nel vivere in un sottobosco di giocatori dove la sfida più difficile che vogliono provare e' quella di premere 2 o al massimo 3 tasti in sequenza.

Ho raggiunto la bellezza di 1.100 ore di gioco in quel di DayZ ormai conosco la mappa a memoria e do i nomi agli alberi (che sono tanti in verità :D ) ma costanti come me, italiani come me, ne trovo gran pochi ed e' un peccato ... l'italiano dovrebbe finalmente imparare a giocare un po più competitivo e se anche non dovesse brillare in abilita', il divertimento sta nel gioco non nel vincere.

Ora vi lascio, ho visto un contatto all'aeroporto, vediamo se mi riesce un bel colpo in testa ;)

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